“Siamo costretti a contraddire un ministro: l’Italia e la società italiana sono peggiorate da quando sono aumentati i precari, perché sta crescendo l’esercito di quanti non possono progettare la loro vita e, quando va bene, sono costretti a contare sul sostegno delle proprie famiglie”.
Lo sostiene Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, commentando quanto accaduto tra il ministro Brunetta e i precari della P.A.
Per Centrella “l’Italia e il mondo del lavoro, la professionalità e la qualità del lavoro, i rapporti sul lavoro hanno conosciuto una fase discendente da quando è stata creata una forte disparità tra chi ha più tutele e chi non ne ha o ne ha di meno. I giovani stanno invecchiando precari e gli anziani non ce la fanno più a mantenerli, non si creano più famiglie e non si mettono al mondo più figli proprio perché la precarietà non è stata trasformata in flessibilità”.
“Il precariato è una piaga che non può squalificare chi è costretto a sopportarla, ma chi l’ha creata e se ne avvantaggia ancora. Tutta questa polemica – conclude Centrella – dimostra la distanza della politica dai problemi reali delle persone, dalle difficoltà che quotidianamente incontrano per progettare la propria esistenza, fosse anche solo l’acquisto di un’auto”.
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